Battaglia delle Alpi Occidentali

Battaglia delle Alpi Occidentali
parte della campagna di Francia nella seconda guerra mondiale
Truppe italiane varcano il confine nei pressi del Colle della Maddalena, giugno 1940
Data10-25 giugno 1940
LuogoAlpi Occidentali
EsitoArmistizio di Villa Incisa
Modifiche territoriali
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
~ 300 000 uomini[1][2]~ 175 000 uomini[2]
Perdite
631/642 morti
616 dispersi
2 631 feriti
2 151 congelati[3][4]
20 morti[5]
84 feriti[3]
150 dispersi
155 prigionieri[6]
Durante i diversi bombardamenti aerei e navali di entrambe le parti si registrarono complessivamente 54 morti tra i civili italiani e 143-144 civili morti e 136 feriti nella popolazione francese.
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La battaglia delle Alpi Occidentali (in francese Bataille des Alpes) avvenne sul confine fra il Regno d'Italia e la Repubblica francese tra il 10 e il 25 giugno 1940, durante la seconda guerra mondiale. All'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nazista e la dichiarazione di guerra a Francia e Regno Unito non corrispose un piano preordinato: il Regio Esercito, ammassato lungo la frontiera, intraprese disordinate azioni offensive che furono efficacemente contrastate dall'esercito francese, trincerato sulle posizioni difensive della Linea Maginot alpina. Solo la sconfitta dell'Armée française per opera dell'esercito tedesco mascherò in parte la notevole impreparazione militare italiana; il governo di Philippe Pétain sottoscrisse il secondo armistizio di Compiègne il 22 giugno, nel quale la Germania impose alla Francia di arrendersi entro pochi giorni anche all'Italia, nonostante sul campo di battaglia si stesse delineando l'effettivo fallimento tattico-strategico delle forze armate italiane e una sostanziale vittoria difensiva francese. L'armistizio di Villa Incisa, nei pressi di Roma, firmato il 24 giugno ed entrato in vigore il giorno successivo, sancì l'annessione di alcune porzioni di territorio francese all'Italia, la creazione di una zona demilitarizzata lungo il confine e l'inizio dell'occupazione italiana della Francia meridionale.

L'aggressione italiana fu percepita come una «pugnalata alla schiena» a una nazione ormai allo stremo, oltre che un atto moralmente dubbio, dato che la dichiarazione di guerra avvenne in contemporanea con le fasi finali della campagna di Francia, quando ormai le sorti della Repubblica francese erano segnate di fronte all'avanzata inarrestabile della Wehrmacht. Oltre a essere stati alleati durante la prima guerra mondiale, i due Paesi avevano una fitta rete di relazioni sociali ed economiche, soprattutto nelle zone di confine, che furono sconvolte dalla guerra. La battaglia delle Alpi dunque ruppe definitivamente queste relazioni, facendo nascere il risentimento delle popolazioni francesi che si sentirono tradite dall'attacco italiano.

  1. ^ Bocca, p. 147.
  2. ^ a b Rochat, p. 248.
  3. ^ a b Rochat, p. 250.
  4. ^ Giorgio Bocca parla di 631 morti e stima in 2 631 sia i feriti che i congelati; per lo storico Giorgio Rochat, invece, quella cifra comprenderebbe solo i feriti e afferma che i morti ufficiali sarebbero 642. Vedi: Bocca, p. 161 e Rochat, p 250.
  5. ^ A cui vanno sommati i 12 morti tra l'equipaggio del cacciatorpediniere Albatros. Vedi: Carlo Alfredo Clerici, La difesa costiera del Golfo di Genova, in Uniformi & Armi, settembre 1994, pp. 35-41.
  6. ^ Giorgio Rochat, La campagne italienne de juin 1940 dans les Alpes occidentales, in Revue historique des armées, vol. 250, 2008, pp. 77–84, in 29 paragrafi online. Paragrafo 19.

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